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Newsletter Ufficio per la Liturgia - nr. 04 del 19 aprile 2024
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INCONTRO GENERALE
DEI MINISTRI STRAORDINARI
DELLA COMUNIONE
Cattedrale di Como
Sabato 18 maggio 2024
Si tratta del primo incontro generale del Triennio.
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Si raccomanda la partecipazione.
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Vogliamo vivere questo appuntamento in Cattedrale, tutti insieme, per dare un segno di Comunione.
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L’incontro è tenuto dall’ equipe dell’Ufficio per la Liturgia.
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Nel corso del triennio, poi, la formazione continuerà con incontri in diverse zone della Diocesi.
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Nel corso del Triennio (probabilmente nel tempo significativo del Giubileo) sarà anche previsto un incontro con il nostro Vescovo (da calendarizzare tenendo presente gli impegni della visita pastorale e dello stesso Giubileo). Negli scorsi trienni l’incontro con il Vescovo avveniva circa a metà del percorso.
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L’iscrizione è gratuita ma obbligatoria per tutti.
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Le iscrizioni si ricevono entro il 10 Maggio.
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Si prega di rispettare i tempi.
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Sabato 27 Aprile 2024
ore 17.00 Basilica Cattedrale di Como
Santa Messa e Benedizione delle Vedove
appartenenti all’Ordo Viduarum della Diocesi
Per la preghiera del nostro Vescovo
Cardinale Oscar Cantoni
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Per fede noi abbiamo consacrato la vita per confessare la bellezza di seguire Gesù Cristo nella nostra condizione vedovile e l’amore di Cristo che colma i nostri cuori ci spinge ad annunciare la buona notizia del Vangelo sulla vedovanza.
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L’“Ordo Viduarum” è formato dalle vedove che emettono liberamente, in forma definitiva, il proposito di permanere per sempre nella condizione vedovile, quale segno del Regno di Dio e che, mediante il Rito liturgico di Benedizione, vengono consacrate per aderire ad una forma di vita nella quale vivere più profondamente la propria consacrazione battesimale, come pure la sponsalità già propria del matrimonio, acquisendo così una peculiare identità nella Chiesa.
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GIUBILEO 2025
"UNA GRANDE SINFONIA DI PREGHIERA"
LA NOTTE DEI SANTUARI 2024
Il Collegamento Nazionale dei Santuari Italiani, unitamente all’Ufficio nazionale per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport della CEI e all’Ufficio nazionale per la Pastorale delle Vocazioni, in collaborazione con l’Ufficio Liturgico nazionale, propone anche per quest’anno l’iniziativa de La Notte dei Santuari, appuntamento annuale dal 2019. E’ un segno di vicinanza di tutte le comunità territoriali nei confronti dei Santuari che costituiscono sempre un riferimento costante nelle diocesi.
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Quest’anno il titolo “Una grande sinfonia di preghiera” si collega alla volontà del Santo Padre di dedicare il 2024 alla Preghiera in preparazione al Giubileo del 2025.
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GIUBILEO 2025
Sussidio “Insegnaci a Pregare”
In occasione dell’Anno della Preghiera, il Dicastero per l’Evangelizzazione ha preparato una serie di strumenti e sussidi utili per accompagnare le comunità cristiane e i singoli credenti nel percorso di preparazione al Giubileo 2025.
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È disponibile il sussidio “Insegnaci a Pregare”, il cui titolo è tratto dal capitolo undicesimo del Vangelo di Luca (Lc 11,1). Il volumetto, ispirato dal magistero di Papa Francesco, vuole essere un invito a intensificare la preghiera come dialogo personale con Dio, per condurre a riflettere sulla propria fede, sull’impegno nel mondo di oggi, nei diversi ambiti in cui si è chiamati a vivere.
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Si propone di offrire riflessioni, indicazioni e consigli per vivere più pienamente il dialogo con il Signore, nel rapporto con gli altri. Il sussidio si compone di sezioni dedicate alla preghiera nella comunità parrocchiale, in quella familiare, altre dedicate ai giovani, alle comunità claustrali, alla catechesi e ai ritiri spirituali.
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Testi per celebrare
IV Domenica di Pasqua B
Giornata mondiale di Preghiera per le Vocazioni
Aderendo a Cristo buon pastore gustino la gioia
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- Dopo aver accolto e approfondito l’evento della Risurrezione e il suo significato per noi, ci potrebbe sorgere una domanda: e Gesù? Qual è il suo ruolo, ora, per noi? Con la sua Passione, Morte e Risurrezione ha compiuto la missione affidatagli dal Padre: vuol dire che ora deve scomparire dal nostro orizzonte? Pur riconoscendo il ruolo insostituibile dello Spirito nel tempo della Chiesa, i cristiani hanno sempre avuto la certezza che il loro Maestro sarebbe sempre rimasto con loro, sostenendo la loro vita e la loro testimonianza. Cristo non è solo un nome di un’epoca lontana; se così fosse, anche “cristiani” sarebbe solo un nomignolo ereditato da una tradizione del passato. Cristo è, oggi, il nostro Pastore: e noi siamo, oggi, le pecore che egli chiama, custodisce e guida.
- La dignità di figli di Dio ci è comunicata dal Battesimo, proprio perché esso è immersione nella vita da risorti in Cristo. E l’Eucaristia, che l’assemblea cristiana celebra ogni Domenica, è il segno che Dio continua a radunare i suoi figli dispersi: nella celebrazione la Chiesa viene sempre edificata sul fondamento della Pasqua. La profezia di Gesù va realizzandosi così nella storia: i discepoli diventano “pescatori di uomini” in quanto testimoni della risurrezione. La loro testimonianza nasce dalla esperienza pasquale di incontro vero con il Risorto e dalla convinzione di fede secondo cui «in nessun altro c’è salvezza».
- L’amore di Dio intenerisce il cuore: ci fa commuovere su coloro che vagano nella nostra città in cerca di un approdo, su quelli che non sanno ove trovare conforto, sui milioni e milioni di disperati che coprono la faccia della terra, su quell’uomo o quella donna vicina o lontana che aspetta consolazione e non la trova. Scrive Matteo: «Gesù vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore». E aggiunge subito l’evangelista: «Allora disse ai suoi discepoli: pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe» (Mt 9, 36-37). Tutta la Comunità cristiana è unita al Signore Gesù che si commuove ancora sulle folle di questo mondo. E con lui prega perché non manchino gli operai per la vigna del Signore. Ma nello stesso tempo, ogni credente, davanti a Dio e davanti «ai campi che già biondeggiano per la mietitura» (Gv 4, 35) deve dire con il profeta: «Ecco, Signore, manda me!» (Is 6, 8).
- Ogni anno questa Quarta Domenica di Pasqua presenta l’appassionato discorso dove Gesù, in piena polemica con la classe dirigente d’Israele, si presenta come il “buon pastore”, ossia come colui che raccoglie e guida le pecore sino ad offrire la sua stessa vita. E aggiunge: «Chi non offre la vita per le pecore non è pastore bensì mercenario». In effetti, l’opposizione tra il pastore e il mercenario nasce proprio da questa motivazione: il pastore svolge la sua opera per amore, rinunciando al proprio interesse anche a costo della vita, mentre il mercenario lo fa per interesse personale e per denaro, ed è quindi logico che nel momento del pericolo abbandoni le pecore al loro destino. L’evangelista per indicare il pericolo usa l’immagine del lupo che “rapisce e disperde” le pecore. A guardare bene, l’opera del lupo è congeniale all’atteggiamento del mercenario. Ad ambedue, infatti, interessa solo il proprio tornaconto, la propria soddisfazione, il proprio guadagno e non quello delle pecore; dobbiamo purtroppo constatare la triste e crudele alleanza tra i lupi e i mercenari, tra gli indifferenti e coloro che cercano solo di trarre vantaggi personali da tali sbandamenti. Scrive il profeta Ezechiele: «Le pecore del Signore si erano disperse su tutta la faccia della terra e nessuno andava in cerca di loro e se ne curava» (Ez 34,6). Viene il Signore Gesù e con autorità grande afferma: «Io sono il buon pastore, offro la vita per le mie pecore». Non solo lo ha detto. Lo ha anche mostrato con i fatti, particolarmente nei giorni della Settimana Santa! quando ha amato i suoi “fino alla fine”, fino all’effusione del sangue.
** Ecco il Messaggio del Papa:
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** Spunti per la Preghiera dei fedeli (da armonizzare con gli altri testi) Spunti Pdf
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Pasqua è canto!
Cori in Cattedrale per l'animazione della s. Messa capitolare
La gioia della Pasqua, annunciata ai primi discepoli ancora increduli il mattino di Pasqua, si è espressa prima in un grido di giubilo, quindi in un canto che si è ripercosso nei secoli, fino a noi. Con l’intento di riecheggiare di domenica in domenica, nel Tempo pasquale, il canto di commossa esultanza che celebra il trionfo della vita sulla morte, anche quest’anno vi sarà in Cattedrale la presenza di alcune corali che si alterneranno nell’animazione della “Messa capitolare” delle ore 10.00.
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Il Capitolo della Cattedrale desidera così annunciare la proposta “Pasqua è canto” che da domenica 7 aprile accompagna le celebrazioni domenicali fino a domenica 19 maggio. Al termine della Santa Messa le corali eseguiranno inoltre alcuni brani del loro repertorio.
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Anche nelle altre domeniche dell’Anno liturgico, i cori che desiderano possono animare la celebrazione festiva domenicale; per partecipare ci si metta in contatto con il maestro di Cappella e questo ufficio, inviando una mail a liturgia@diocesidicomo.it
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Il “lietissimo spazio”
CELEBRARE IL RISORTO Tempo di Pasqua: significato pastorale
Le Domeniche del tempo pasquale (non le feste civili) sono i giorni adatti per le celebrazioni della Confermazione e dell’Eucaristia a completamento dell’itinerario di Iniziazione Cristiana e per la mistagogia dei Sacramenti. (Circa l’importanza e il carattere della Catechesi mistagogica cfr. Benedetto XVI, Sacramentum caritatis, 64).
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“I pastori d’anime curino che agli infermi e agli anziani, se pur non gravemente ammalati o in pericolo di morte, sia data di frequente, anzi possibilmente ogni giorno, soprattutto durante il tempo pasquale, la possibilità di ricevere l’Eucaristia” (Eucharisticum mysterium, 40).
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A QUESTO LINK potete trovare informazioni materiali utili per approfondire.
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