Ufficio per la Liturgia
Newsletter Ufficio per la Liturgia - nr. 02 del 16 febbraio 2024
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Vivere la Quaresima

UN TEMPO DI RINNOVAMENTO

«È ora il momento favorevole»




La Chiesa prevede per tutti, invece, un vero e proprio itinerario di esercizio della vita interiore, aiutato anche dal sacrificio esteriore. Questo tempo è la Quaresima!
I tre elementi essenziali che lo caratterizzano sono determinanti: digiuno, preghiera, carità.
Il digiuno fisico aiuta lo spirito ad aprirsi a spazi intensi di preghiera e a rendersi sempre più coscienti che bisogna essere solidali con i fratelli attorno a noi. Sono aspetti che è possibile vivere non solo personalmente, ma anche comunitariamente, facendo opportune scelte in famiglia, aderendo alle iniziative della comunità parrocchiale o di qualche gruppo di ispirazione cristiana.
Aiutarsi in tutto questo permette di non scoraggiarsi e di «fortificare l’uomo interiore» (Cfr. Efesini 3,16) per celebrare con Cristo la gloria della Pasqua.
Vivere la Quaresima come momento favorevole significa allora anzitutto contemplare la vita di Cristo, armarsi della sua Parola per contrastare le suggestioni del male, nutrirsi dei Sacramenti della fede per non incombere in una sorta di anoressia spirituale.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI cliccare qui.

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RITO DI ELEZIONE AI SACRAMENTI PASQUALI

La Chiesa madre genera i suoi figli

nell’ iniziazione cristiana

Sabato prossimo, 17 febbraio,

nella basilica di S. Fedele

Dal Servizio diocesano al Catecumenato riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Sono tre quest’anno le persone adulte che sabato prossimo con la benedizione e l’incoraggiamento del nostro Vescovo avvieranno il tempo della preparazione prossima ai Sacramenti dell’iniziazione cristiana, di cui egli stesso sarà il ministro nella Veglia pasquale (sabato 30 marzo) in Cattedrale: Federico, nato in Perù e ora nella parrocchia “S. Agata” in Como; Miri, nato in Albania e ora nella parrocchia “S. Stefano” in Cernobbio; Federico, dalla parrocchia “S. Abbondio” in San Siro. Dopo averli accolti, conosciuti e accompagnati nei mesi scorsi insieme ai presbiteri e agli altri cristiani da loro coinvolti, siamo contenti di condividere con loro la gioia di vedere ormai vicina la ricezione dei tre doni che il Vescovo nella Veglia pasquale dell’anno scorso descriveva limpidamente così: «il Battesimo, dono pasquale che ci rende figli del Padre e fratelli tra di noi; la Cresima, attraverso cui mediante lo Spirito Santo saranno in grado di annunciare Gesù; l’Eucaristia, farmaco di immortalità, che li renderà parte del corpo di Cristo». E siamo soprattutto contenti che grazie a loro tre – non in modo esclusivo, certo; ma senza dubbio peculiare – anche quest’anno la nostra diocesi potrà celebrare, nella chiesa-madre, l’esperienza dell’agire divino nella storia di oggi. Ogni persona adulta che, sollecitata da Dio, domanda di diventare cristiana e di essere membro della sua Chiesa è una grazia; convinti di ciò, e consapevoli dei nostri limiti, cogliamo l’occasione per rinnovare l’invito a raccogliere con prontezza ogni richiesta e a rispondervi con generosità e competenza.

La Liturgia della Parola nella quale il Vescovo ammetterà Federico, Miri e Federico ai sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell’Eucaristia inizierà alle ore 16.00. Per poter iniziare all’orario stabilito e per poter partecipare in modo fruttuoso si faccia in modo di essere nella basilica di S. Fedele entro le 15.45.
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Riscopriamo la Quaresima!

Materiali generali Anno B

UN VERO TEMPO SACRAMENTALE

La Costituzione liturgica del Vaticano II stabilisce che “sia posto in maggiore evidenza il duplice carattere della Quaresima” (Sacrosanctum Concilium, 109): cioè il carattere battesimale e il carattere penitenziale.

A QUESTO LINK potete trovare alcune annotazioni celebrative generali per la Quaresima e i materiali per le celebrazioni.

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I Salmi responsoriali in Quaresima: Anno B


IL SALMO RESPONSORIALE

Punto decisivo del canto e della musica nella celebrazione eucaristica

“Alla prima lettura segue il salmo responsoriale che è parte integrante della Liturgia della Parola e che ha grande valore liturgico e pastorale, perché favorisce la meditazione della parola di Dio.
Il salmo responsoriale deve corrispondere a ciascuna lettura e deve essere preso normalmente dal Lezionario.
Conviene che il salmo responsoriale si esegua con il canto, almeno per quanto riguarda la risposta del popolo.
Il salmista, quindi, o cantore del salmo, canta o recita i versetti del salmo all’ambone o in altro luogo adatto; tutta l’assemblea ascolta restando seduta e partecipa di solito con il ritornello, a meno che il salmo non sia cantato o recitato per intero senza ritornello”. (PGMR 36).

Il salmo responsoriale, chiamato anche graduale, essendo parte integrante della Liturgia della parola, ha grande importanza liturgica e pastorale” (OLM 19).
Esso va cantato in due modi: quello responsoriale o quello diretto.
E’ da preferirsi l’esecuzione responsoriale (OLM 20).
Il canto del salmo o anche del solo ritornello è un mezzo assai efficace per approfondire il senso spirituale del salmo stesso e favorirne la meditazione (OLM 21).

C’è una bella pagina di S. Giovanni Crisostomo (fine IV secolo) sul ritornello del salmo:
(…) Non cantiamo il ritornello per abitudine, ma prendiamolo come un bastone per il viaggio! (…). Anche se sei povero, troppo povero per poterti comperare dei libri, anche se hai dei libri ma ti manca il tempo per leggerli, ricorda almeno, con grande attenzione, i ritornelli che hai cantato non una volta, o due o tre ma molto più spesso, e ne ricaverai una grande consolazione.
Quale immenso tesoro ci hanno aperto i ritornelli! (…) Vi esorto dunque a non uscire di qui a mani vuote, ma a raccogliere i ritornelli come perle, per custodirli sempre con voi, per meditarli, per cantarli tutti ai vostri amici”.

Il Salmo prevede il salmista, una figura ministeriale importante e qualificata; ha il compito di suscitare con il suo canto la risposta dell’intera assemblea alla Parola di Dio ascoltata, risposta che esprime adesione al progetto di salvezza di Dio. Le origini del salmista risalgono al IV secolo.
Il salmo dà spazio ad una dimensione lirica e poetica della Parola. Il salmo introduce nella celebrazione qualcosa di particolare e di specifico; esso si trasforma in una ruminatio lenta della Parola di Dio. Perciò conta non soltanto il contenuto, ma anche il modo di dire, di porgere tale parola poetica. Il poeta, nel nostro caso il salmista, deve quasi “rendere presente” quello che dice.
Poeta non parlarci della pioggia, fa piovere” (proverbio indù). Dovremmo poter tradurre così: “salmista, non parlare soltanto, canta”.
(FELICE RAINOLDI)

A QUESTO LINK potete trovare materiali utili per approfondire.

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Testi per celebrare

I Domenica di Quaresima B

Verso la vera conversione

  • Domenica della tentazione: così viene chiamata abitualmente questa prima Domenica di Quaresima. Il Vangelo secondo Marco ci riserva un racconto piuttosto breve e scarno, che non entra nel dettaglio, come Matteo e Luca, e, soprattutto, un accostamento immediato all’inizio della predicazione di Gesù, con la sintesi di quello che è il Vangelo, cioè la buona novella.
  • È lo Spirito a “spingere” Gesù nel deserto, prima di iniziare la sua missione. La tentazione, dunque, è uno snodo necessario anche per il Messia, per il Figlio di Dio.
  • Il cammino verso la Pasqua richiede in ognuno un cambiamento nel proprio stile di vita. Per rinnovarci nel profondo occorre in primo luogo riconoscere di aver bisogno di Dio e della sua salvezza. Ciò è stimolato dall’ascolto della sua Parola, ma domanda anche la disponibilità perso­nale a entrare nell’alleanza che ci viene offerta, rinunciando a orientare la nostra vita secondo criteri e interessi egoistici. La Quaresima è l’opportunità che Dio ci offre!
  • “Gesù è la nuova umanità” e “la via da percorrere”: questo annuncio è proclamato con forza all’inizio del ministero pubblico; è il Vangelo!, la lieta notizia che Dio viene incontro ai peccatori e li salva.
  • Nella Liturgia della Parola di questa Domenica emerge bene lo stretto collegamento tra la Prima Lettura e la pagina evangelica: l’alleanza stabilita da Dio con Noè e con tutte le sue creature e la pace da essa garantita (arcobale­no) trovano in Gesù, il Figlio amato, il più vero compimento. In Gesù, infatti, è conclusa la pace tra Dio e l’uomo, tra l’uomo e i suoi simili. Non si tratta di una realizzazione magica: essa passa attraver­so la prova ed esige la conversione. Il Vangelo chiede di essere accolto nel cuore. Ma la salvezza non è il prodotto del nostro impegno: essa è dovuta all’iniziativa e all’intervento di Dio! Ap­pare così nitidamente come il miracolo della vita è anche il miracolo della salvezza: come nessuno si può dare la vita da sé, così nessuno si può salvare con le sue sole forze.
  • Nel deserto, dove Gesù si prepara alla sua missione, avviene lo scontro con Satana, uno scontro che riemergerà in tutto il Vangelo secondo Marco. L’opera del Figlio di Dio, infatti, manifesterà progressivamente ciò che lo scarno episodio di Marco in certo senso anticipa: il forte (= Satana) sarà incatenato e vinto dal più forte (= Gesù; cfr. Mc 3,27). La presenza di Gesù fa arretrare il dominio del male e diventa il segno palese dell’avvento del Regno di Dio. In altri termini, con Gesù è finalmente giunto il tempo in cui Dio prende in mano la storia in modo decisivo per dirigerla verso il suo radicale rinnovamento. L’accenno del Vangelo alla pacifica coabitazione di Gesù con le bestie selvatiche (v. 13) richiama la visione dell’Eden, in cui la creazione è in perfetta armonia con l’uomo. Con Gesù, nuovo Adamo, l’umanità entra nella riconciliazione annunciata dai profeti per gli ultimi tempi (cfr. Is 11,6; 65,25). Con Gesù che porta a compimento nella sua persona la fedeltà di Noè – l’uomo giusto che salva l’avvenire del mondo (Prima Lettura) –, la storia degli uomini si apre verso un nuovo futuro. In questo quadro sono da collocare le prime parole della predicazione di Gesù: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino [= è presente]; convertitevi e credete al vangelo».

A QUESTO LINK potete scaricare i testi utili per le celebrazioni.

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Dopo una lunga pausa si rinnova l’invito al Convegno Diocesano dei Ministranti

Appuntamento per il 2 Aprile 2024

il Convegno si svolgerà nel Martedì dell’ ottava di Pasqua, giornata che molti gruppi ministranti dedicano già ad una gita annuale.
L’ evento, che nasce da un comune desiderio tra il Vescovo e l’ufficio per la Liturgia e che vuole essere motivo di rilancio di una pastorale dei ministranti, vede la collaborazione proficua con il Seminario, la Cattedrale e un gruppo di vicari parrocchiali che hanno dato la loro generosa disponibilità.

Ecco il volantino: convegno diocesano dei chierichetti (da STAMPA)
Per il programma e le iscrizioni CLICCATE QUI.
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Inno del Giubileo 2025

Pellegrini di speranza


Il testo preparato da Pierangelo Sequeri, e musicato da Francesco Meneghello, intercetta i numerosi temi dell’Anno santo. Innanzitutto il motto, “Pellegrini di speranza”, trova la migliore eco biblica in alcune pagine del profeta Isaia (Isaia 9 e Isaia 60). I temi della creazione, della fraternità, della tenerezza di Dio e della speranza nella destinazione risuonano in una lingua che non è “tecnicamente” teologica, benché lo sia nella sostanza e nelle allusioni, così da farla risuonare eloquente alle orecchie del nostro tempo.

A QUESTO LINK potete scaricare il testo, la partitura e l'audio.

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