Ufficio per la Liturgia
Newsletter Ufficio per la Liturgia - nr. 02 (40) del 17 febbraio 2023
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Editoriale del Direttore

Vivere la Quaresima

UN TEMPO DI RINNOVAMENTO

«È ora il momento favorevole»

Cari amici, si apre davanti a noi il cammino del Tempo di Quaresima.
Alcuni avranno scelto, in un particolare momento della vita, di partecipare a un corso di Esercizi Spirituali: hanno vissuto cioè un tempo di maggiore distensione dalle attività quotidiane per ritirarsi nel silenzio, nella preghiera e nell’ascolto della Parola di Dio.
La Chiesa prevede per tutti, invece, un vero e proprio itinerario di esercizio della vita interiore, aiutato anche dal sacrificio esteriore. Questo tempo è la Quaresima!
I tre elementi essenziali che lo caratterizzano sono determinanti: digiuno, preghiera, carità.
Il digiuno fisico aiuta lo spirito ad aprirsi a spazi intensi di preghiera e a rendersi sempre più coscienti che bisogna essere solidali con i fratelli attorno a noi. Sono aspetti che è possibile vivere non solo personalmente, ma anche comunitariamente, facendo opportune scelte in famiglia, aderendo alle iniziative della comunità parrocchiale o di qualche gruppo di ispirazione cristiana.
Aiutarsi in tutto questo permette di non scoraggiarsi e di «fortificare l’uomo interiore» (Cfr. Efesini 3,16) per celebrare con Cristo la gloria della Pasqua.
Vivere la Quaresima come momento favorevole significa allora anzitutto contemplare la vita di Cristo, armarsi della sua Parola per contrastare le suggestioni del male, nutrirsi dei Sacramenti della fede per non incombere in una sorta di anoressia spirituale.
IL LEZIONARIO BIBLICO NEL TEMPO QUARESIMALE: UN DUPLICE ITINERARIO, BATTESIMALE E QUARESIMALE
All’inizio di questo tempo quaresimale ricordiamo i criteri fondamentali con cui il lezionario liturgico organizza le letture bibliche, tanto nei giorni feriali quanto nelle domeniche. È un aiuto perché la Parola di Dio sia davvero lampada per i nostri passi, rischiari e guidi il nostro cammino verso la Pasqua, e al tempo stesso lo sostenga, come cibo che ci nutre più del pane e ci consente di fare della volontà del Padre il nostro nutrimento essenziale.
La Sacrosanctum Concilium, al n. 109, dichiara che l’itinerario quaresimale ha un duplice carattere: battesimale e penitenziale. I due aspetti, battesimale e penitenziale, sono strettamente congiunti: il catecumeno si prepara a ricevere il battesimo attraverso un itinerario catecumenale mentre il battezzato intende rinnovare la grazia battesimale, offuscata dal peccato, grazie all’itinerario penitenziale. Nell’intenzione della riforma liturgica, in coerenza con la tradizione ecclesiale, la quaresima costituisce un autentico catecumenato della Chiesa, segnato dalla conversione e quindi dalla riscoperta del battesimo (sia nella memoria, per chi lo ha già ricevuto, sia nella preparazione, per chi dovrà riceverlo) come fonte dell’autentica vocazione cristiana.
Il lezionario nel tempo di Quaresima si propone come una mistagogia globale nell’arco dei tre anni. Il criterio di scelta delle letture, soprattutto per il ciclo domenicale, è quello della «concordanza tematica», realizzato però in modo singolare: una linea diacronica, che si sviluppa domenica dopo domenica per i vangeli e le prime letture, e una linea sincronica per le seconde letture. Diacronica, nel senso che il tema viene sviluppato su una linea orizzontale, dalla prima domenica di quaresima fino alla Domenica delle Palme e della Passione del Signore. Sincronica, nel senso che la seconda lettura cerca una concordanza tematica, senza però riuscirci sempre in modo coerente e chiaro, con le altre due letture di ciascuna domenica.
I VANGELI DOMENICALI
Per quanto riguarda i Vangeli, è possibile individuare con chiarezza tre itinerari che si sviluppano domenica dopo domenica nei tre cicli. Le prime due domeniche hanno tematiche comuni, poiché sono incentrate la prima sulle tentazioni di Gesù nel deserto, la seconda sul mistero della trasfigurazione sul Tabor; le altre tre domeniche propongono una linea battesimale (nell’ anno A), una linea cristologico-pasquale, con l’accento sulla glorificazione di Cristo attraverso la croce e la risurrezione (nell’anno B); infine una linea più penitenziale, con insistenza sul tema della conversione (nell’anno C). Lo sviluppo tematico è pensato per l’insieme dei tre cicli, che nella loro totalità disegnano un completo itinerario battesimale: l’anno A ci fa approfondire l’efficacia propria del sacramento del battesimo e di una vita battesimale, il cui significato più proprio è cristologico-pasquale con l’inserzione della nostra vita nella morte-risurrezione di Gesù (anno B), che siamo chiamati ad accogliere e a far fruttificare in noi attraverso un cammino penitenziale di conversione (anno C). L’ordine stesso dei tre cicli è importante: a precedere è il dono di Dio nello Spirito, acqua viva che ci disseta consentendoci di conoscere la grazia di Dio, che ci innesta in Cristo e nella sua pasqua, facendoci camminare in una vita nuova, che concretamente si attua come cammino di conversione. La conversione non sta all’inizio, come uno sforzo o un impegno che permette di conquistare il premio o di guadagnare il salario, ma sta alla fine, come frutto che matura grazie alla gratuità del dono che il Padre ci concede nella sua misericordia e nella sua pazienza.

Le domeniche di Quaresima dell’anno A, soprattutto attraverso i Vangeli (senza tuttavia dimenticare le altre letture bibliche), presentano le esperienze fondamentali che compongono le grandi fasi della Veglia pasquale. Se le domeniche verranno valorizzate in questa prospettiva (nelle omelie e nelle catechesi, ma non solo), la Quaresima sarà in grado di raggiungere il suo primario obiettivo: “riscoprire la grande Veglia pasquale, che segna ogni anno la tappa più espressiva della vita battesimale ed eucaristica e della crescita nella fede del popolo di Dio” (CEI, Eucaristia, comunione e comunità, 91). “Nel cuore di tutti – pastori e fedeli – la Notte pasquale deve ritrovare la sua importanza unica nell’Anno liturgico, al punto tale da essere davvero la festa delle feste” (Giovanni Paolo II, Vicesimus quintus annus, 6).
“La terza, la quarta e la quinta Domenica di Quaresima formano, in effetti, uno stimolante itinerario battesimale che risale ai primi secoli del cristianesimo, quando di norma i Battesimi venivano amministrati nel corso della Veglia pasquale. I catecumeni, dopo circa tre anni di ben strutturata catechesi, nelle ultime settimane della Quaresima percorrevano le tappe finali del loro cammino, ricevendo simbolicamente il Credo, il Padre nostro e il Vangelo. Ecco perché ancor oggi la liturgia di queste domeniche è caratterizzata da tre testi del Vangelo di Giovanni, riproposti secondo uno schema antichissimo: Gesù promette alla Samaritana l’acqua viva, dona la vista al Cieco nato, risuscita dalla tomba l’amico Lazzaro. È chiara la prospettiva battesimale: mediante l’acqua, simbolo dello Spirito Santo, il credente riceve la luce e rinasce nella fede a vita nuova ed eterna” (Giovanni Paolo II, 03/03/2002).

Sul nostro sito troverete abbondanti materiali per preparare e vivere le celebrazioni nelle comunità della nostra diocesi. Anche questo tempo liturgico chiede una attenta riflessione sul nostro modo di celebrare.
Buon cammino.
don Simone Piani
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Tre sere on line per musicisti di Chiesa

Una fede da cantare 2023 on line:

aperte le iscrizioni

L’ Ufficio per la Liturgia della diocesi rinnova anche per quest’ anno la proposta di un tempo di formazione per tutti coloro che svolgono un servizio nel campo dell’ animazione liturgica, specialmente riguardo alla Musica Sacra.
Ecco quindi una nuova edizione di “Una fede da cantare” proposta rivolta a direttori di coro, organisti, musicisti di chiesa, animatori del canto dell’assemblea, cantori dei nostri cori, membri dei gruppi liturgici, salmisti, lettori.
Per una celebrazione viva e bella è essenziale il coinvolgimento di tutte le persone, aiutate ad esercitare con consapevolezza il loro ruolo. A tal fine appare evidente l’importanza di un servizio ministeriale di animazione, esercitato da un gruppo-guida, o almeno da un singolo, spiritualmente e tecnicamente preparato.
L’edizione del 2023, visto il successo della formula negli ultimi anni si svolge on line, con tre serate dedicate a tutti e con un incontro in presenza, riservato ai direttori, in due luoghi della Diocesi.
Una indicazione per la partecipazione: anche se a tutti gli iscritti si invieranno le registrazioni e i materiali si rivolge un caloroso invito a collegarsi in presenza al fine di poter svolgere in diretta anche le parti di scambio e di laboratorio: la modalità on line, infatti, permette uno scambio proficuo tra direttori, organisti… dei diversi territori della diocesi, anche lontani. Si tratta di una ricchezza da non perdere!

Ecco le date:
INCONTRI FORMATIVI
15 Marzo
29 Marzo
12 Aprile
dalle ore 20.45 alle ore 22.15
in modalità on line
INCONTRO DIRETTORI
(in presenza)
a Como: Sabato 22 Aprile, dalle ore 10.00 alle ore 12.00
a Sondrio: Giovedì 4 Maggio, dalle ore 21.00 alle ore 22.30
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Per celebrare con arte

Quaresima A 2023


IL SACRAMENTO DEI QUARANTA GIORNI
La Costituzione liturgica del Vaticano II stabilisce che “sia posto in maggiore evidenza il duplice carattere della Quaresima” (Sacrosanctum Concilium, 109): cioè il carattere battesimale e il carattere penitenziale.

LINK AI MATERIALI UTILI

in Cattedrale e nelle parrocchie

IL GIORNO DELLE CENERI

inizio della Quaresima

L’origine del Mercoledì delle Ceneri
è da ricercare nell’antica prassi penitenziale.

Originariamente il sacramento della penitenza non era celebrato secondo le modalità attuali. Il liturgista Pelagio Visentin sottolinea che l’evoluzione della disciplina penitenziale è triplice: “da una celebrazione pubblica ad una celebrazione privata; da una riconciliazione con la Chiesa, concessa una sola volta, ad una celebrazione frequente del sacramento, intesa come aiuto-rimedio nella vita del penitente; da una espiazione, previa all’assoluzione, prolungata e rigorosa, ad una soddisfazione, successiva all’assoluzione”.
La celebrazione delle ceneri nasce a motivo della celebrazione pubblica della penitenza, costituiva infatti il rito che dava inizio al cammino di penitenza dei fedeli che sarebbero stati assolti dai loro peccati la mattina del Giovedì Santo. Nel tempo il gesto dell’imposizione delle ceneri si estende a tutti i fedeli e la riforma liturgica ha ritenuto opportuno conservare l’importanza di questo segno.
La teologia biblica rivela un duplice significato dell’uso delle ceneri.
Anzitutto sono segno della debole e fragile condizione dell’uomo. Abramo rivolgendosi a Dio dice: “Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere…” (Gn 18,27).
Giobbe riconoscendo il limite profondo della propria esistenza, con senso di estrema prostrazione, afferma: “Mi ha gettato nel fango: son diventato polvere e cenere” (Gb 30,19).
In tanti altri passi biblici può essere riscontrata questa dimensione precaria dell’uomo simboleggiata dalla cenere (Sap 2,3; Sir 10,9; Sir 17,27). Ma la cenere è anche il segno esterno di colui che si pente del proprio agire malvagio e decide di compiere un rinnovato cammino verso il Signore. Particolarmente noto è il testo biblico della conversione degli abitanti di Ninive a motivo della predicazione di Giona: “I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere” (Gio 3,5-9).
Anche Giuditta invita tutto il popolo a fare penitenza affinché Dio intervenga a liberarlo: “Ogni uomo o donna israelita e i fanciulli che abitavano in Gerusalemme si prostrarono davanti al tempio e cosparsero il capo di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani davanti al Signore” (Gdt 4,11).
La semplice ma coinvolgente liturgia del mercoledì delle ceneri conserva questo duplice significato che è esplicitato nelle formule di imposizione: “Ricordati che sei polvere, e in polvere ritornerai” e “Convertitevi, e credete al Vangelo”.
Adrien Nocent sottolinea che l’antica formula (Ricordati che sei polvere…) è strettamente legata al gesto di versare le ceneri, mentre la nuova formula (Convertitevi…) esprime meglio l’aspetto positivo della quaresima che con questa celebrazione ha il suo inizio.
Il rito dell’imposizione delle ceneri, pur celebrato dopo l’omelia, sostituisce l’atto penitenziale della messa; inoltre può essere compiuto anche senza la messa attraverso questo schema celebrativo: canto di ingresso, colletta, letture proprie, omelia, imposizione delle ceneri, preghiera dei fedeli, benedizione solenne del tempo di quaresima, congedo.
Le ceneri possono essere imposte in tutte le celebrazioni eucaristiche del mercoledì ma sarà opportuno indicare una celebrazione comunitaria “privilegiata” nella quale sia posta ancor più in evidenza la dimensione ecclesiale del cammino di conversione che si sta iniziando.

LA CELEBRAZIONE PRESIEDUTA DAL VESCOVO
Il nostro Vescovo, il Cardinale Oscar Cantoni,
presiederà la Santa Messa con l’imposizione delle Ceneri
Mercoledì 22 Febbraio 2023, alle ore 10.00, in Cattedrale.

Tutti i fedeli sono invitati a partecipare.
In modo particolare si uniranno in preghiera il personale e i responsabili degli Uffici della Curia.
Sono invitati ad unirsi alla concelebrazione o ad assistere il Capitolo della Cattedrale, i presbiteri e diaconi che ricoprono un incarico negli Uffici di Curia, i parroci e i collaboratori delle parrocchie della città di Como.
Tutti vorranno giungere in Cattedrale per tempo. Chi si unisce alla concelebrazione è invitato a portare il proprio camice. Troverà la casula presso l’altare della Deposizione.
Chi parteciperà assistendo è invitato a presentarsi con l’abito corale proprio (per i parroci: veste e cotta o camice, troverà la stola in Duomo).
Durante la presentazione dei doni saremo invitati ad offrire i frutti dell’inizio del nostro digiuno a favore dei progetti indicati dall’ Ufficio missionario.
don Simone Piani,
maestro delle celebrazioni liturgiche.

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Rispondere a Dio con le parole di Dio

I Salmi Responsoriali in Quaresima: Anno A

IL SALMO RESPONSORIALE
Punto decisivo del canto e della musica nella celebrazione eucaristica

“Alla prima lettura segue il salmo responsoriale che è parte integrante della Liturgia della Parola e che ha grande valore liturgico e pastorale, perché favorisce la meditazione della parola di Dio.
Il salmo responsoriale deve corrispondere a ciascuna lettura e deve essere preso normalmente dal Lezionario.
Conviene che il salmo responsoriale si esegua con il canto, almeno per quanto riguarda la risposta del popolo.
Il salmista, quindi, o cantore del salmo, canta o recita i versetti del salmo all’ambone o in altro luogo adatto; tutta l’assemblea ascolta restando seduta e partecipa di solito con il ritornello, a meno che il salmo non sia cantato o recitato per intero senza ritornello”. (PGMR 36).

Il salmo responsoriale, chiamato anche graduale, essendo parte integrante della Liturgia della parola, ha grande importanza liturgica e pastorale” (OLM 19).
Esso va cantato in due modi: quello responsoriale o quello diretto.
E’ da preferirsi l’esecuzione responsoriale (OLM 20).
Il canto del salmo o anche del solo ritornello è un mezzo assai efficace per approfondire il senso spirituale del salmo stesso e favorirne la meditazione (OLM 21).

C’è una bella pagina di S. Giovanni Crisostomo (fine IV secolo) sul ritornello del salmo:
(…) Non cantiamo il ritornello per abitudine, ma prendiamolo come un bastone per il viaggio! (…). Anche se sei povero, troppo povero per poterti comperare dei libri, anche se hai dei libri ma ti manca il tempo per leggerli, ricorda almeno, con grande attenzione, i ritornelli che hai cantato non una volta, o due o tre ma molto più spesso, e ne ricaverai una grande consolazione.
Quale immenso tesoro ci hanno aperto i ritornelli! (…) Vi esorto dunque a non uscire di qui a mani vuote, ma a raccogliere i ritornelli come perle, per custodirli sempre con voi, per meditarli, per cantarli tutti ai vostri amici”.

Il Salmo prevede il salmista, una figura ministeriale importante e qualificata; ha il compito di suscitare con il suo canto la risposta dell’intera assemblea alla Parola di Dio ascoltata, risposta che esprime adesione al progetto di salvezza di Dio. Le origini del salmista risalgono al IV secolo.
Il salmo dà spazio ad una dimensione lirica e poetica della Parola. Il salmo introduce nella celebrazione qualcosa di particolare e di specifico; esso si trasforma in una ruminatio lenta della Parola di Dio. Perciò conta non soltanto il contenuto, ma anche il modo di dire, di porgere tale parola poetica. Il poeta, nel nostro caso il salmista, deve quasi “rendere presente” quello che dice.
Poeta non parlarci della pioggia, fa piovere” (proverbio indù). Dovremmo poter tradurre così: “salmista, non parlare soltanto, canta”.
(FELICE RAINOLDI)
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Testi per celebrare

I Domenica di Quaresima A


PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA – A
26 Febbraio 2023
Vincere le tentazioni

La Prima Domenica di Quaresima è ambientata in uno scenario particolare: il deserto. E’ lì che Gesù viene condotto proprio dallo Spirito, per esservi tentato. È lì che subisce gli assalti di colui che vuole separarlo, dividerlo dal Padre. Ed è lì che risulta vittorioso, grazie ad una fiducia indefettibile, ancorata alla Parola di Dio. Non è dal deserto, tuttavia, che parte la Liturgia della Parola odierna, ma dal suo contrario: un giardino, quel giardino in cui Dio ha collocato i primi uomini e da cui verranno allontanati perché, invece di riconoscere la generosità e la premura di Dio verso le sue creature, hanno ceduto al sospetto e hanno visto in lui più un concorrente di cui sbarazzarsi che un Amico di cui fidarsi. Il tema del deserto evoca immediatamente la prova. Per superarla bisogna inevitabilmente rinunciare ai deliri di immortalità, di onniscienza e di onnipotenza, fidandosi “ciecamente” di Dio, del Suo Amore.

TESTI E MATERIALI
** Nelle Messe di questa Domenica non manchino gli elementi che sottolineano l’importanza di questo tempo liturgico, per esempio la processione di ingresso con le litanie dei santi
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Materiali

Esercizi Spirituali in Parrocchia:

Tre sere per la Quaresima


” Il canto della Sposa”

PREGARE I SALMI CON CRISTO E LA CHIESA

L’Ufficio per la Liturgia propone alcuni materiali per tre sere di riflessione e preghiera in parrocchia, durante la Quaresima.
Il tema scelto quest’anno vuole essere un approfondimento circa la preghiera dei salmi nella Liturgia delle ore, anche in vista di un rilancio di tale prassi, anche con un libretto diocesano.

Quest’anno il materiale viene offerto in modalità on line.
E' POSSIBILE SCARICARE IL MATERIALE CLICCANDO QUI.

Proposta della Conferenza Episcopale Italiana

In preghiera per la Pace

Il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) ha proposto di celebrare una Santa Messa per le vittime della guerra in Ucraina e per la pace.
Le Chiese degli Stati membri CCEE sono state invitate a partecipare a una catena di preghiera lungo tutta la Quaresima secondo un calendario prestabilito, che le coinvolge in giorni differenti.

La Conferenza Episcopale Italiana ha aderito all’iniziativa e promuove la celebrazione dell’Eucaristia su tutto il territorio nazionale venerdì 10 marzo 2023.

Per la celebrazione nelle parrocchie:
  • Si utilizzino i testi del giorno.
  • Si può utilizzare la Preghiera dei fedeli predisposta dalla Conferenza Episcopale Italiana.
  • Per altri momenti di preghiera che quel giorno si terranno nelle parrocchie o in altre chiese, si può utilizzare lo schema della LITURGIA DI RICONCILIAZIONE che si terrà ad Assisi.
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