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Newsletter n. 11 del 12 settembre 2018
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Comunicato stampa della Diocesi
in merito alla chiusura del Centro accoglienza migranti di via Regina a Como
In questi giorni le istituzioni nazionali hanno comunicato improvvisamente la volontà di chiudere il centro accoglienza migranti di via Regina a Como poichè si dice: non sussistono più le esigenze di interesse pubblico. In realtà sappiamo bene che i migranti e i poveri non spariranno dall’oggi al domani, essendo la nostra città un luogo di frontiera. Inoltre Caritas diocesana e diverse associazioni, che da due anni collaborano, proprio su mandato della prefettura e a titolo gratuito, per il buon funzionamento del campo, vedono venir meno il clima di reciproco rispetto e fiducia, mentre si continua a caricare sul volontariato l’opera di soccorso che rimane aperta.
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Per questo motivo si è pubblicata una lettera aperta che esprime il proprio disappunto e in cui si chiede che il Campo di via Regina rimanga in funzione.
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E’ l’occasione adeguata per invitare tutti ad approfondire il messaggio di S. Abbondio del vescovo Oscar e la lettera aperta di Caritas Diocesana:
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La Lettera - Comunicato stampa n. 31 è pubblicata sul sito diocesano,
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nella pagina dell'Ufficio Comunicazioni sociali>Ufficio Stampa
http://comunicazioni-sociali.diocesidicomo.it/category/ufficio-stampa/
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Imparare a vedere l'altro
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«La più grande esclusione consiste nel non riuscire neanche a vedere l'escluso….Spesso chi dorme per la strada non viene visto come una persona, ma come parte dello stato di abbandono del paesaggio urbano… Il nostro sguardo non può essere neutro. O, peggio, indifferente, freddo e distaccato. Impariamo a vedere l'altro, chiunque esso sia, con gli occhi del cuore. Allora sapremo cogliere anche i bisogni più nascosti delle persone e la nostra città sarà veramente abitabile».
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Chi dice di credere in Dio e “non vede” suo fratello, inganna se stesso. Non si può continuare a dirsi cattolici e venire contraddetti dalle nostre esplicite scelte. Come Chiesa non possiamo tacere.
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Invitiamo a riflettere con sapienza evangelica su quanto sta accadendo, a pregare per la nostra città e la nostra diocesi, a ritornare con coraggio alla Signore misericordioso che ci interpella in ogni povero: “avevo fame e non mi avete dato da mangiare”, perchè ciascuno faccia la propria parte.
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