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Ufficio per la Liturgia - Diocesi di Como - Newsletter 05 del 12 Aprile 2019
Domenica-delle-Palme

INVITO ALLA MESSA CRISMALE

GIOVEDI' SANTO 18 APRILE 2019

Cattedrale, ore 10.00

Si avvicina l’annuale celebrazione della Santa Messa Crismale la quale è epifania della Chiesa, corpo di Cristo organicamente strutturato che, nei vari ministeri e carismi (1Cor 12,27), esprime, per la grazia dello Spirito.
L’olio degli infermi, l’olio dei catecumeni e il Sacro Crisma che saranno benedetti e consegnati ad ogni singola comunità, ci ricordano i doni che la Santissima Trinità pone nelle mani della Chiesa affidandoli al suo ministero.
Intorno all’altare dell’ecclesia mater della Diocesi, la Cattedrale, celebreremo il Santo Sacrificio di Cristo.
Si rivolge un caldo invito a partecipare non solo ai presbiteri, diaconi, religiosi e ai seminaristi, ma a tutto il popolo santo di Dio in ogni sua componente. In modo particolare si devono sentire invitati a partecipare numerosi coloro che svolgono un ministero liturgico (lettori, accoliti, ministri della comunione, sacristi, addetti alla cura delle chiese, organisti, cantori, direttori di coro, responsabili dei gruppi ministranti, ministranti adulti, membri dei gruppi liturgici, animatori delle assemblee), coloro che sono coinvolti nell’annuncio della Parola (catechisti, accompagnatori degli adulti, animatori dei gruppi biblici…ecc…) e coloro che condividono una responsabilità ecclesiale (membri dei Consigli pastorali parrocchiali, vicariali e del Consiglio Pastorale diocesano).
Certo per molti è giorno lavorativo: si uniranno nella preghiera.
Per molti altri, invece, magari a costo di qualche sacrificio, si può, organizzandosi, pensare ad una partecipazione!
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CELEBRAZIONI DELLA SETTIMANA SANTA 2019

CON LA PRESIDENZA DEL VESCOVO OSCAR

  • Domenica 14 Aprile
DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE
ore 10.00 Basilica di San Fedele
Benedizione dei rami di ulivo e di palma, Commemorazione dell’ingresso del Signore a Gerusalemme. Processione verso il Duomo. In Duomo: Santa Messa Pontificale.


  • Giovedì Santo 18 Aprile
ore 10.00 Santa Messa del “Crisma”.
Tutti i sacerdoti della diocesi sono invitati a ritrovarsi presso la chiesa di San Giacomo per le ore 09.40. Troveranno la casula in San Giacomo: i Vescovi, il Vicario generale, il Capitolo della Cattedrale, i Vicari foranei, i superiori del seminario, i superiori provinciali delle Congregazioni Religiose presenti in Diocesi.
Alle ore 09.45 si comporrà la solenne processione di ingresso verso la chiesa cattedrale nella quale il vescovo presiederà la concelebrazione della Santa Messa Crismale, quale segno della stretta comunione tra il Pastore della Chiesa locale e i suoi fratelli nel Sacerdozio ministeriale. Poiché il Giovedì santo si fa memoria dell’istituzione del sacerdozio, i presbiteri presenti alla celebrazione, presieduta dal vescovo ed unica per tutta la diocesi, rinnovano pubblicamente le loro promesse di fedeltà a Cristo e alla Chiesa. Nel corso di questa intensa celebrazione vengono benedetti:
  • L’olio dei catecumeni che servirà per l’unzione dei bambini e degli adulti che celebrano il battesimo.
  • L’olio degli infermi con il quale si ungeranno gli ammalati.
  • Il sacro Crisma (olio misto a preziose fragranze profumate, alcune provenienti dalla diocesi di Locri, dalla Terra Santa e da alcuni monasteri) con il quale si ungeranno i battezzati, i cresimati, i nuovi sacerdoti, i nuovi altari e le nuove chiese. A conclusione della celebrazione i Santi Olii saranno consegnati alle parrocchie nella chiesa di San Giacomo. Sarà possibile ritirarli dopo la celebrazione o nel pomeriggio del Giovedì o il Venerdì Santo mattina, fino alle ore 12.00.
TRIDUO PASQUALE
Con la celebrazione serale del Giovedì Santo ha inizio il triduo "della morte sepoltura e risurrezione" del Signore “centro di tutto l’anno liturgico”.
Alle ore 18.30 in Cattedrale si celebrerà la messa vespertina pontificale della “cena del Signore”.
In tutte le parrocchie della diocesi sono presentati all’inizio della celebrazione gli oli santi benedetti dal vescovo nella messa crismale. Il testo per l’accoglienza dei Santi Oli è scaricabile dal sito dell’ufficio per la Liturgia oppure sarà disponibile, in cartaceo, in San Giacomo.
I temi dominanti la celebrazione eucaristica, nella quale si fa memoria dell’ultima cena di Gesù, sono: l’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio ministeriale e il comandamento dell’amore fraterno. La liturgia, pertanto, propone:
  • il rito della lavanda dei piedi. Il vescovo, richiamando il gesto di Gesù che amò i discepoli fino alla fine, laverà i piedi a 12 persone.
  • La solenne reposizione e l’adorazione prolungata dell’Eucaristia che, a conclusione della celebrazione, sarà animata dalla parrocchia di San Fedele.
  • Venerdì Santo 19 Aprile
ore 09.00: siamo invitati a pregare la Liturgia delle ore con i Canonici del Capitolo.
ore 15.00: dalla Basilica della SS. Annunciata: Processione del SS. Crocifisso.
ore 18.30: Solenne Azione Liturgica. Basilica Cattedrale.
L’ingresso del celebrante è caratterizzato da una profonda austerità legata al tono dell’intera celebrazione:
  • non viene eseguito alcun canto;
  • la processione d’ingresso si snoda accompagnata da un profondo silenzio e si conclude con la prostrazione del Vescovo dinanzi l’altare.
Gli altri momenti della celebrazione sono:
  1. La liturgia della Parola durante la quale si legge la passione del Signore secondo il vangelo di Giovanni e si propone l’antica preghiera universale.
  2. L’adorazione della Croce.
  3. la comunione con il Pane Eucaristico consacrato durante la messa del giovedì Santo.
  • Sabato Santo 20 Aprile
ore 09.00: siamo invitati a pregare la Liturgia delle ore con i Canonici del Capitolo.
È il giorno del grande silenzio – perché – come dice un’antica omelia, «il Re dorme. La terra tace perché il Dio fatto carne si è addormentato ed ha svegliato coloro che da secoli dormono». La Chiesa medita il silenzio di Cristo nella tomba e veglia con Maria il mistero straordinario della morte di Dio fatto uomo per noi.
ore 21.00 Veglia Pasquale. Basilica Cattedrale. E’ la madre di tutte le veglie; essa si colloca al cuore dell’Anno liturgico, al centro di ogni celebrazione. Nella notte i cristiani celebrano la vera pasqua, la liberazione dalla schiavitù del peccato e della morte. Cristo nostra pasqua è risorto. La liturgia prevede:
  1. Il Lucernario con la benedizione del fuoco nuovo, l’accensione del Cero pasquale che rimarrà acceso per 50 giorni, l’accensione delle candele dei fedeli e di tutta la chiesa, il canto dell’antico inno dell’Exsultet che inneggia a Cristo luce del Mondo.
  2. la liturgia della Parola che ripercorre la storia della salvezza dalla Creazione alla risurrezione del Cristo.
  3. la liturgia Battesimale (sin dai primi secoli la chiesa celebra la notte di pasqua il sacramento del battesimo).
  4. la liturgia eucaristica.
Durante la Veglia il Vescovo celebra i sacramenti dell’Iniziazione Cristiana per gli adulti, eletti ai Sacramenti pasquali: il Battesimo, la Confermazione e l’Eucarestia.
Domenica di Pasqua, 21 Aprile, resurrezione del Signore: in Duomo alle ore 10.00 il vescovo celebrerà il pontificale con la Benedizione papale.
E' il giorno assolutamente nuovo per l’umanità, giorno che illumina la storia del mondo e inaugura la nuova creazione. Alle ore 18.00 i Vespri battesimali concluderanno le celebrazioni del Triduo Pasquale.
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UNA FEDE DA CANTARE

Corso residenziale di formazione per animatori liturgico-musicali

L’Ufficio per la Liturgia organizza anche quest’anno, un corso dedicato ad animatori liturgico-musicali (musicisti, cantori, direttori di coro, animatori del canto delle assemblee, lettori, membri dei gruppi liturgici).
Per una celebrazione viva e bella è essenziale il coinvolgimento di tutte le persone, aiutate ad esercitare con consapevolezza il loro ruolo. A tal fine appare evidente l’importanza di un servizio ministeriale di animazione, esercitato da un gruppo-guida, o almeno da un singolo, spiritualmente e tecnicamente preparato.
Caspoggio, Hotel Fior di Monte, da Venerdì 26 Aprile (tardo pomeriggio) a Domenica 28 Aprile (pomeriggio).
Alla seguente pagina del sito diocesano la brochure con tutte le informazioni e il modulo di iscrizione: Vai alla pagina...
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GITA ORGANISTICA A CREMONA

MERCOLEDI' 1 MAGGIO 2019

Mercoledì 1 maggio 2019 la Scuola diocesana di Musica e Sacra Liturgia "L. Picchi" organizza una gita organistica, alla scoperta di alcuni preziosi tesori artistico-musicali della città di Cremona e dei suoi dintorni. E' una tradizione che da diversi anni la Scuola porta avanti.
La gita è aperta non solo agli alunni ed ex alunni, ma anche a tutti coloro che sono appassionati di strumenti, arte o semplicemente desiderano vivere un'esperienza alla scoperta dei tesori del nostro territorio. Tutte le informazioni e le iscrizioni nel volantino allegato.
Le iscrizioni si raccolgono, nelle modalità indicate, entro domenica 28 aprile 2019.
Scarica il volantino...
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INDICAZIONI PER LA CELEBRAZIONE DEI SACRAMENTI DELLA CONFERMAZIONE E DELL'EUCARESTIA

Sono state inviate a tutti i sacerdoti e ora vengono messe a disposizione anche di animatori liturgici e musicali, membri dei gruppi liturgici e catechiste le indicazioni che l’Ufficio per la Liturgia ha predisposto, dopo un confronto con il Vescovo Oscar e gli altri ministri del Sacramento della Confermazione, per la preparazione della celebrazione di Cresima e Prima Eucarestia. Si invita a far conoscere il documento e, con spirito costruttivo, a preparare al meglio le celebrazioni.
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ESERCIZI SPIRITUALI PARROCCHIALI

SUSSIDIO PER TRE SERE DI PREGHIERA

Attraverso un semplice libretto, scaricabile dal sito diocesano, si vuole ri- proporre alle comunità (parrocchie o comunità pastorali) tre sere di preghiera e di meditazione, a partire dalla Parola di Dio e dalla Liturgia.
Non serate di discussione o programmazione. Che pur ci vogliono. Tre serate di preghiera. Da attuare, con i dovuti adattamenti, in ogni periodo dell’anno liturgico: in Quaresima oppure in estate, quando magari c’è più tempo o alla ripresa di tante attività, in Settembre. O prima dell’Avvento…
L’ufficio per la Liturgia è a disposizione per qualsiasi necessità in ordine alla preparazione o all’adattamento delle serate. Si invitano gli operatori liturgici a far conoscere ai propri sacerdoti il materiale: tra le tante incombenze dei preti potrebbe sfuggire…
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Per leggere e formarsi

VEGLIA PASQUALE NELLA BASILICA VATICANA

OMELIA DI PAOLO VI
Sabato Santo, 9 aprile 1966
Nel rivolgersi ai Fratelli, ai figli e fedeli presenti, il Santo Padre dichiara, anzitutto, che il Rito della Veglia Pasquale è già di per sé tanto esteso e particolareggiato da non richiedere commenti. Tuttavia, dovendo onorare, anche con un breve cenno soltanto, la liturgia della Parola, Egli inviterà gli ascoltatori a meditare sopra uno degli aspetti prevalenti, non l’unico, del Rito medesimo, cioè il suo carattere vigiliare.

VIGILIA SACRA
La vigilia, e cioè l’attenzione ascetica, l’esercizio della nostra volontà, l’impegno di tutte le nostre facoltà: memoria, sentimenti, propositi, rivolge ogni elemento verso il punto più alto del Mistero Pasquale. Questo aspetto ascetico diviene evidente per il fatto che il Rito dovrebbe essere celebrato nel tempo destinato al riposo, al sonno, durante la notte. Perciò è molto lungo. Deve occupare tutte le ore che vanno dal tramonto all’alba, ed è frammisto di letture, di canti e di preghiere, proprio per alternare, con la diversità degli atti e riferimenti, la nostra attenzione e tenerla vigile, desta e interessata. Lo sforzo per vincere il sonno assume in questa notte uno spiccato aspetto penitenziale, e cioè di grande, buona volontà, nel desiderio di andare al Mistero Pasquale preparati con qualche sacrificio e rinunzia, con un raffronto fra ciò che ci è abituale e caro e quel ch’è insolito e ancor più soave: l’incontro con Cristo Risorto.
Alla preparazione ascetica si unisce quella della mente, interessata alle lezioni, ai grandi quadri biblici che sono stati posti davanti a noi con la lettura delle «profezie». Cosa vuol dire questo quadro, questa sintesi della storia della salvezza, come oggi si dice, cioè nel procedimento seguito da Dio nel concedersi a noi, in una rivelazione graduale che ha avuto i momenti, i periodi, le stagioni, gli istanti di luce e anche le pause, ma sempre con una coerenza, una progressione che dalla comparsa dell’uomo sulla terra, l’antico Adamo, giunge fino all’avvento di Gesù Cristo, il nuovo Adamo, sintesi della lunga escursione divinamente predisposta per segnare la storia della umanità?

IL SIGNORE E L'UOMO
È il fulcro della meditazione proposta durante la Santa Notte, la quale ha il suo riflesso precipuo anche su come l’uomo, con tutte le sue vicende ed alternative, con tutte le sue sconfitte e le vittorie; con i suoi momenti di pienezza e altri di depressione; di fedeltà e di infedeltà, abbia partecipato al dialogo proposto dal Signore. È la storia spirituale del mondo, che ha poi il suo riscontro, si può dire soggettivamente, nella piccola, ma per noi unica, interessante, storia della nostra anima. Anche ciascuno di noi ha ricevuto graduali rivelazioni.
Il Signore ha usato una pedagogia progressiva per noi e ci ha amati, ci ha istruiti; e finalmente ecco la Pasqua in cui ancora Egli si concede, ci viene incontro, e ci vuole idonei a ricordare degnamente le preparazioni celesti e ad esaltare i grandi Misteri vitali. Possiamo guardare in che cosa si riassuma tale celebrazione nel suo significato finale. Abbiamo poco fa acceso il Cero pasquale, abbiamo benedetto l’acqua del battesimo, e rinnovate le promesse battesimali: infine prorompe l’Alleluja . . . Vediamo il contrasto notturno fra le tenebre esteriori e la luce, fra la morte e la vita, fra il peccato e la grazia, fra la beatitudine di chi è in contatto con la vita stessa, Dio, e l’oscurità di chi non lo è. Ora questo dualismo, in una parola, è il grande tema della Vigilia Pasquale.

CANTO SUBLIME
Chi ha seguito il canto dell’Exultet, che è forse il più lirico, il più bello dei canti della liturgia cristiana, avrà sentito echeggiare le parole e gli insegnamenti della primissima teologia, quella di S. Paolo, che ha trovato nelle formule di Sant’Agostino e di Sant’Ambrogio le sue espressioni più alte e più paradossali: O felix culpa! Era necessario che l’uomo cadesse per avere un tanto Redentore! Non sarebbe servito a nulla avere la vita naturale se non ci fosse stata poi largita la vita soprannaturale. Il dualismo, dunque, fra tenebre e luce, tra la vita e la morte, tra la storia di Cristo che soffre e dà la vita per noi e quindi la riprende per aprirci il cammino verso l’eternità. Tutto questo deve offrire alle nostre anime argomento di riflessione e davvero colmare i nostri spiriti di una moltitudine di pensieri, che riprendono il loro ordine risalendo precisamente al dualismo del bene e del male, della grazia e del peccato, della vita e della morte.
Ed ecco la conclusione da queste premesse: noi riconosciamo con letizia e gratitudine di essere stati salvati. E cioè: tutta la nostra storia, la nostra salvezza è guidata da un prodigio unico: la misericordia di Dio, la quale gratuitamente ci redime per effondere in noi la rivelazione suprema di ciò che Egli è: Bontà infinita. Con indicibile amore ha voluto salvare l’umanità concedendosi senza alcun limite, anche dopo che l’uomo avrebbe meritato ben altro; e cioè la condanna, l’ira e la morte perpetua.
Il nostro inno alla bontà divina non toglie, anzi mette in rilievo, quel che noi dobbiamo compiere per meritare la grazia del Signore. Abbiamo poco fa rinnovato le promesse battesimali, cioè abbiamo proclamato di voler porre a disposizione di Dio la nostra persona, perché Egli agisca in noi, compia in noi la salvezza. Ed anche qui Sant’Agostino, pare a Noi, ha la parola ardita, sintetica e sublime che riassume tutto l’eccelso poema, benché spesso è in noi un dramma continuo. Enuncia i due poli, due parole immense: una riferita a Dio e si chiama misericordia; l’altra riferita all’uomo e si chiama miseria. Nell’incontro di queste due entità - conclude il Santo Padre -, e cioè della infinità di Dio che salva, e della nostra povertà che ha bisogno di essere salvata, sta la Pasqua, la risurrezione, la nostra gioia; e da ciò deriva il nostro impegno. Sarà quello che porteremo nel cuore appunto come ricordo di questa santa celebrazione.
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